FORME DI ALLEVAMENTO

Molte sono le forme di allevamento e i nomi che queste acquistano nelle varie zone della penisola italiana, ma le più diffuse e riconosciute che si possono far assumere agli alberi di olivo grazie a potature, sono:

Globo

Tipica di uliveti coltivati in zone molto luminose. Gli olivi vengono piantati secondo sesti di 7 metri facendo assumere alla chioma una forma sferica. Nonostante non richieda particolari operazioni di potatura, sta andando in disuso. Il motivo è da attribuirsi alla produzione non omogenea, specialmente all�interno della pianta, ed alla difficoltà di raccolta.

Monocono

Ha visto una notevole espansione negli anni 80 e 90. Caratterizzato dal tronco centrale lasciato crescere in altezza su cui si inseriscono i rami a formare un cono, tale da far assomigliare l'olivo agli abeti natalizi. La chioma assume la forma di un cono con il vertice in alto ed il tronco diventa l�asse principale della pianta. È la forma più moderna di allevamento che si presta anche alla raccolta mediante mezzi meccanici.

Palmetta

Forma abbastanza contenuta. Quasi sempre la chioma ha uno sviluppo ellittico. Le branche, in genere tre, sono inserite molto in basso per limitare l�altezza.

Ipsilon

Forma schiacciata di allevamento che si sviluppa su due branche nel senso del filare. Favorisca una buona illuminazione della pianta e agevola la raccolta meccanica.

Siepone

Caratterizzata dal fatto che gli olivi vengono lasciati crescere liberamente fino a quando le piante vengono a contatto assumendo l�aspetto di siepi. Normalmente gli olivi vengono piantati in filari con una distanza tra pianta e pianta che può variare dai 2 ai 4 metri. Questo sistema non necessita di particolari cure ma crea gravi problemi per la raccolta meccanica.

Vaso cespugliato

Caratterizzato da un minimo di 4 fino a 6 branche partenti direttamente dalla ceppaia. Permette un�elevata densità di olivi per ettaro con una conseguente rapida produttività. Anche qui non facile è l�utilizzo di agevolatori meccanici.

Vaso policonico

Caratterizzato da un tronco centrale alto circa 80 cm e da 3-4 branche partenti dal tronco con la vegetazione a formare un cono. È una delle forme più tradizionali e diffuse che riescono ad ottenere una buona produttività. Necessità però di potatori specializzati.

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